WorldCoin lancia un Token per distinguere umani e bot

Sam Altman e OpenAI rivoluzionano la verifica online dell'identità umana con WorldCoin

Non più di una settimana fa abbiamo gettato un occhio al futuro, discutendo di un progetto - quasi distopico - che ha l'obiettivo di identificare ogni essere umano online: si tratta del 'World ID', un sistema di identificazione basato sulla scansione dell'iride.

"Qualcosa come World ID esisterà inevitabilmente, il che significa che dovrai identificarti quale essere umano su internet, che ti piaccia o no", ha affermato Alex Blania, CEO di WorldCoin.

Un passaporto digitale su uno sfondo di nodi di rete interconnessi, una visione fantasiosa del progetto WorldCoin

Ebbene, quel che sembrava minaccia (o promessa) è diventato realtà e durante lo scorso fine settimana è stato avviato il token dell'ecosistema del progetto, nato anche grazie al CEO di OpenAI, Sam Altman.

Il progetto offre un metodo decentralizzato e privato per verificare l'identità umana online, in risposta alla crescente diffusione delle tecnologie di intelligenza artificiale.

Secondo quanto riportato da Exra Ruguerra di CoinTelegraph.com, il progetto ha diviso le opinioni non solo all'interno del mondo delle criptovalute, ma anche a Silicon Valley. Mentre alcuni elogiano l'ambizione del progetto, altri lo considerano inquietante e distopico. Nonostante queste critiche, il progetto prosegue con l'intento di affrontare le questioni dell'ineguaglianza dei redditi e dell'autenticazione dell'identità online.

WorldCoin ha visto la luce per la prima volta il 14 marzo, parallelamente all'apertura di una lista d'attesa per il kit di sviluppo del software (SDK). Secondo il team di sviluppatori, il World ID si propone come un passaporto digitale globale che gli utenti possono conservare sui propri telefoni. Inoltre, il progetto afferma che il World ID servirà a dimostrare che gli utenti non sono robot, senza la necessità di fornire informazioni personali identificative ai siti web, come ad esempio il numero di telefono.

Il giorno 8 maggio, WorldCoin ha rilasciato il suo portafoglio criptografico senza costi di transazione (gas-free) per gli utenti verificati. Questo ha permesso agli utenti di beneficiare di trasferimenti senza costi di transazione registrandosi per un World ID, dove sarebbero stati invitati a fornire un numero di telefono o a sottoporsi a una scansione dell'iride.

Secondo gli sviluppatori, World ID non conserva i dati forniti dagli utenti, ma genera una prova a conoscenza zero per verificare che l'utente sia un essere umano, senza rivelare i dati utilizzati per creare tale prova.

Svariate piattaforme di scambio di criptovalute hanno annunciato che elencheranno il token nelle loro deck di trading. Binance, Bybit, OKX, Gate e Huobi sono alcune delle piattaforme che hanno menzionato l'elenco del token al momento del lancio.

Nel frattempo, l'azienda di sicurezza blockchain PeckShield ha rilevato l'esistenza di un falso token Worldcoin, che ha già perpetrato un cosiddetto "rug pull", una truffa piuttosto diffusa nel mondo delle criptovalute.

Nonostante molti abbiano espresso sostegno per il progetto, diversi membri della comunità si sono opposti all'idea. L'ex CEO di Twitter e sostenitore del Bitcoin, Jack Dorsey, ha twittato che "in nessun momento una corporazione o uno Stato dovrebbe possedere una parte del sistema finanziario globale".

Il 14 luglio, WorldCoin ha registrato oltre 2 milioni di iscrizioni al suo progetto World ID. Durante il lancio del token, Altman ha espresso la speranza di portare questo numero a 2 miliardi.

Il 25 maggio, il progetto ha ottenuto un finanziamento di 115 milioni di dollari per supportare il suo sistema di identificazione decentralizzato e il suo portafoglio di criptovalute, il World App. Il team ha sfruttato l'ascesa della tecnologia dell'intelligenza artificiale per proporre una "soluzione decentralizzata che tuteli la privacy", che protegga l'umanità online e permetta alle persone di prendere il controllo delle proprie identità.

Al momento della scrittura, il token WLD era in rialzo di oltre il 50% a $2.50, secondo i dati di Coingecko.

Un'innovazione nel mondo della blockchain, il token WorldCoin: un baluardo per la privacy o un nuovo 'Grande Fratello' nel mondo della rete?

La tecnologia blockchain si è evoluta rapidamente, diventando uno strumento chiave per garantire la privacy e la sicurezza online. Il suo principio di base è la decentralizzazione, che evita la concentrazione del potere e delle informazioni in un'unica entità, proteggendo così l'utente finale. Questa decentralizzazione è il cuore del progetto WorldCoin.

Il problema dell'identità digitale è uno dei più grandi ostacoli che l'industria della blockchain deve affrontare. Molte soluzioni attuali richiedono la condivisione di dati personali sensibili, come i documenti di identità o i numeri di telefono. Questo può mettere a rischio la privacy degli utenti. Inoltre, la difficoltà di verificare l'identità di un utente online può aprire la porta a frodi e truffe.

In questo contesto, il lancio del token WorldCoin da parte di Sam Altman rappresenta un passo significativo. Se il progetto dovesse avere successo, potrebbe rappresentare un baluardo per la privacy online e, al contempo, un potente strumento di inclusione finanziaria. Tuttavia, la questione dell'identità digitale è complessa e richiede un equilibrio tra privacy, sicurezza e facilità d'uso. Come con qualsiasi innovazione tecnologica, solo il tempo dirà se WorldCoin sarà in grado di risolvere questi problemi in modo efficace ed etico.

Ma non c'è dubbio che WorldCoin ha suscitato grande interesse e un certo grado di controversia. Alcuni vedono l'idea di un'identità globale verificabile come un potenziale strumento di sorveglianza globale, una sorta di "Grande Fratello" digitale. Altri, tuttavia, applaudono l'audacia del progetto e vedono l'enorme potenziale di un sistema di identificazione che rispetta la privacy e l'anonimato.

La chiave del successo di WorldCoin potrebbe risiedere nel suo approccio alla gestione dei dati. La promessa di non conservare i dati degli utenti e di utilizzare la prova a conoscenza zero è allettante. Questa tecnologia crittografica consente di dimostrare la veridicità di un'affermazione senza rivelare alcuna informazione oltre al fatto che l'affermazione è vera. Nel caso di WorldCoin, ciò significa che il sistema può verificare che sei un essere umano senza dover rivelare alcuna informazione personale.

Allo stesso tempo, il progetto WorldCoin si propone di affrontare un problema ancora più ampio e complesso: l'ineguaglianza dei redditi. La promessa di creare un'identità globale può sembrare un'idea alquanto ambiziosa, ma in un mondo sempre più connesso e digitale, potrebbe effettivamente essere una soluzione efficace. In effetti, potrebbe permettere a chiunque, ovunque nel mondo, di accedere a servizi finanziari, di commercio e di altro tipo che attualmente sono fuori dalla portata di molti.

In definitiva, WorldCoin rappresenta un interessante esperimento all'intersezione tra tecnologia blockchain, intelligenza artificiale e privacy. La sua ambizione di creare un'identità digitale globale rispettosa della privacy è degna di nota.

Tuttavia, come con qualsiasi nuova tecnologia, ci sono molte incognite. Come reagirà il mercato? E la comunità globale? Riuscirà WorldCoin a bilanciare privacy, sicurezza e facilità d'uso? E, forse la domanda più importante, riuscirà a mantenere le sue promesse di decentralizzazione e privacy?
Solo il tempo potrà dare una risposta definitiva a queste domande. Ma una cosa è certa: il lancio di WorldCoin segna un altro passo importante nel costante evolversi del mondo delle criptovalute.

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