Il 18 luglio, OpenAI ha richiesto allo United States Patent and Trademark Office (USPTO) la registrazione del marchio denominativo "GPT-5" per i classici beni e servizi legati al software, al web e alla sfera di possibile utilizzo dei modelli linguistici.
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Schermata tratta dallo USPTO |
Nel mese di aprile, il CEO di OpenAI Sam Altman aveva ribadito che lo sviluppo di GPT-5 non è ancora iniziato perché l'azienda era impegnata nel miglioramento di GPT-4. Sappiamo che hanno lavorato molto al rilascio dei plug-in "web browser", poi ritirato, e "code interpreter", il quale continua a riservare sorprese per la capacità dimostrata con gli ultimi aggiornamenti.
Non sappiamo ancora nulla del debutto di GPT5, ma il deposito del marchio può essere un buon indicatore!
Si vocifera che GPT-4 debba necessariamente evolversi per surclassare rivali quali Claude2, diventati ormai molto competitivi.
Probabilmente i miglioramenti si vedranno nella velocità di calcolo, nella riduzione delle risposte sbagliate e nella gestione del numero di token.
Spero di poter vedere integrato anche un modulo di caricamento dei file fuori da interpreter (PDF, DOC, TXT...) e l'estensione del data-set, soprattutto con fonti aggiornate provenienti da più paesi e più lingue.
Sebbene l'origine di OpenAI sia basata sulla trasparenza (nasce "open", appunto), dopo il rilascio di GPT-4 l'azienda non ha più condiviso informazioni con la comunità open source perché ciò avrebbe favorito la concorrenza.
Attendiamo fiduciosi!